domenica 3 luglio 2011

Piani di Praglia

Splende il sole all'orizzonte e con questo buon auspicio la carovana oricuneese si dirige verso i Piani di Praglia, in quella parte dell'appennino incastonata tra la Liguria ed il Piemonte. La carovana è al completo, infatti, oltre al sottoscritto, comprende Ely, Fabry, Davide ed ovviamente il "mister" Cesare.
Bello l'impatto visivo dato dalle montagne appenniniche.
Si parte puntualmente alle ore 11 ed il mio turno scocca al minuto 08:00. Non sono abituato a correre in carte così "gialle" e capisco subito che oggi sarà una giornataccia. Con questo stato d'animo mi accingo ad affronatre la 1. Nel tratto incrocio Ely, impegnata nella categoria Eso (sarà poi terza), col sorriso sulle labbra visto che ha già punzonato 2 lanterne mentre io sono ancora a bocca asciutta. La 1 si trova alle falde di un albero inserito in una zona che alterna un po' di bianco ed un po' di verde. Come solito mi diletto a girovagare nell'intorno del punto, ma poi, in compagnia di un altro concorrente, trovo la lanterna che appena mi vede sembra dirmi "Iniziamo bene!":
Ferito nell'orgoglio voglio rifarmi subito alla 2 e qui la mia gara virtualmente termina. Dovevo semplicemente andare a ovest (sono dotato pure di bussola), ma alla fine mi ritrovo sulla cima di una collina e mi rendo subito conto di essermi spinto troppo a sud. Fortunatamente riesco a ricollocarmi velocemente in mappa, seguo il sentierone e poi buttandomi ad est trovo la lanterna che commenta "Di bene in meglio!".
Queste 2 sberle hanno però il potere di svegliarmi dal mio torpore dandomi la carica di portare a casa la 3 e la 4 senza troppi problemi. La 5, che all'apparenza non avrebbe dovuto essere particolarmente difficoltoso, mi complica la vita. Faccio infatti fatica a riconoscere il fiume, ormai secco, corretto ed inizio a vagare in mezzo al terreno aperto tra le due canalette. Il tutto mi fa perdere 3-4 minuti, poi vedendo altri concorrenti che puntano in direzione lanterna decido di seguirli (guadagnando qualche anno di purgatorio). E' faccio bene, la 5 è alle spalle. Per la 6 salgo sullo stradone, incrocio qualche turista che mi guarda con aria interrogativa (cosa può fare un uomo la domenica mattina a Praglia armato di mappa e bussola?), passo davanti al ristorante, supero il terreno aperto di fianco, mi butto nel bosco, trovo la collinetta ed ai piedi la 6 che mi dice "Bene, bene".
Mi sputisco con me stesso della facilità con cui trovo la 7 ma il bello, o meglio il brutto deve ancora venire. La 8 sarà l'ultimo sforzo della giornata, mi rendo conto che è difficile per i miei gusti....ed infatti la sbaglio. Posiziono la bussola verso Ovest, ma qualche cosa va storto e mi trovo in cima ad una collina. Da lì vedo in lontananza il ristorante di prima e per non sbagliare mi fiondo giù, torno sullo stardone in asfalto, tengo la mia destra al bivio, trovo la seconda canaletta dopo il muro di terra e la seguo come un segugio seguirebbe una lepre. Dopo una bell'arrampicata la lanterna mi compare davanti (ridendo a crepapelle) cristallina come una goccia d'acquaproprio alla confluenza delle due canalette. La corsa è finita, mi precipito a valle correndo a più non posso, riattraverso le due strade asfaltate e punzono la 100 sprintando all'arrivo.  (solo per la foto di rito).
3.600 metri e 105 metri di dislivello in 1 ora e 17 minuti. Troppi errori commessi ma va bene così....tutta esperienza in più. Bilancio non troppo soddisfacente con il solo podio di Ely in Eso ma una bella domenica passata in un luogo da non dimenticare.
Dimenticavo......gran mangiata finale dal Sig. Pino.