lunedì 29 agosto 2011

WOC 2011 La Feclaz....io c'ero....a soffrire

Difficile sintetizzare in poche righe le sensazioni provate in questi due giorni di gara, ma ecco quello che mi ha colpito di più:

·         Colori: i colori delle bandiere dei paesi partecipanti, i colori delle divise delle migliaia di atleti che si sono trovati  gareggiare nei bellissimi boschi della Savoia, il colore chiaro degli occhi e dei capelli dei nordici e quello scuro di noi mediterranei. Senza dimenticare le bellissime tonalità di verde dei campi e delle foreste, il blu limpido del cielo e del lago.
·         Allegria: questo è stato il mio esordio in una manifestazioni di questo tipo. Mi ha colpito lo spirito di grande festa che ha accompagnato le giornate di gara. Dalla musica nell’arena alla cordialità della gente passando attraverso la voglia di divertirsi dei partecipanti. Questo è l’elemento che mi colpisce di questo sport, che merita un palcoscenico ben diverso da quello attuale.
·         Organizzazione: impeccabile. I cugini d’oltralpe sono riusciti e mettere in piedi una macchina organizzativa pressochè perfetta. Gestire 5.000 persone non è semplice, in particolar modo quando almeno 4000 di queste scorrazzano allegramente per le foreste a cercare lanterne. Spettacolare anche l’arena con il maxischermo che permetteva a chiunque di seguire in diretta gli sforzi degli Elite che si giocavano i mondiali.
·         Location: bella scelta. Spettacolare il panorama che si poteva godere dal promontorio che dominava Aix le Bains ed il suo lago. La montagna incontrava l’acqua lasciando all’uomo uno spicchio di terra chiamato città.
·         Fatica: tanta. Sia fisica che psicologica. Carte complicate almeno per i miei gusti e quando impieghi quasi 30 minuti a trovare la prima lanterna oltre a perdere le gambe perdi anche la testa. A parte questo correre su mappe complicate non fa altro che creare esperienza che si spera servi in futuro.
L’Oricuneo ha partecipato attivamente alla manifestazione con ben 5 componenti (anche se 2 di questi sono ancora sotto le mentite spoglie della veneziana Galileo). Alcuni non avevano mai avuto la fortuna di far parte di una manifestazione di questo genere, rimanendo positivamente colpiti. Reputo una bellissima esperienza correre con centinaia di altri atleti in un bosco, anche se immagino che non tutti gli orientisti possano essere d’accordo con questa mia affermazione.  Ognuno ha partecipato all’interno della propria categoria, portandosi a casa chi il risultato, chi l’esperienza di aver corso su carte molto impegnative, chi qualche punto di sutura, ma tutti un sano e vero divertimento avendo partecipato all’Evento dell’Anno 2011 (anche se il fascino di correre tra le calli ed i campielli veneziani rimane ancora difficile da superare).     
Ciobin 1975