domenica 5 maggio 2013

Camp. Italiani Middle 2013 Boschi di Carrega

Campionati bagnati campionati fortunati. Precisiamo. Non ho avuto l'onore di correre la qualificazione del sabato e quindi tra le due gare ho pescato quella meno tosta, ma nella finalina M35 ho sciorinato una delle mie migliori gare di sempre e farlo ai campionati italiani è ancora più bello. Sono arrivato 12° su 16 partenti della finale B (bello schifo voi direte!) ma sono decisamente felice. Ovvio che attualmente non riuscirò mai a competere con i vincitori della finalina (37 minuti il tempo del vincitore con 7 minuti al KM/Sf....contro i miei rispettabilissimi 53.23 e ben 10 minuti KM/Sf) ma se penso ai tempi che facevo anche solo un annetto fa vedo un netto miglioramento. Ora riesco abbastanza agilmente a non commettere errore grossolani che ti fanno perdere quella decina di minuti, riesco a capire molto grossolanamente dove mi trovo, riesco a non farmi travolgere dalla voglia di seguire il primo che capita che generalmente mi porta alla sua lanterna e quasi mai alla mia, riesco a non far liberare i cani degli organizzatori a fine gara per farmi venire a cercare. A parte gli scherzi quello che mi manca (oltre all'aspetto atletico e giuro che domani anche col maltempo vado a correre) è una certa sicurezza nel sapere che sto andando per la strada giusta, e questo continuo cercare riferimenti nel verificare che sono sulla strada giusta mi fa perdere tempo prezioso. Ho corso i 10, ora l'obiettivo è quello di cercare di correre i 9 poi gli 8. Obiettivo alla portata basta correre un po' di più (costanza nell'allenamento) e provare ad osare di più in alcune fasi della gara. La continua ricerca del miglioramento è insita nell'uomo e il nostro sport è un continuo tentativo di battere se stessi ed i propri limiti. Il tuo avversario non è tanto l'orientista tanto temuto di questa o quella società ma sono quei tuoi 10 KM/SF. Che siano 10, 8, o 6 la mentalità dello sportivo non cambia. Veniamo alla gara. Gran bel palcoscenico per dei campionati italiani middle. Bel bosco, molto corribile anche con tutta la pioggia caduta nei giorni precedenti. Gran natura con i daini che ogni tanto ti tagliavano la strada. Un gran numero di orientisti (alla fine saranno 700) provenienti da tutto lo stivale ha fatto da cornice all'evento. Sarà che in Piemonte il nostro sport non è praticato da un numero di tesserati come in altre regioni, ma a me vedere tutta questa gente che corre nel bosco mi piace da matti...e poi lo speaker che mentre sei impegnato a bruciare le tue ultime energie per fare il rush finale pronuncia il tuo nome e quello della tua società ti fa pesare meno gli ultimi 100 metri (un ringraziamento al sempre professionale Stegal). La giornata inizia alle 7 del mattino con partenza da Torino destinazione Parma. Sottostimo il tempo necessario ed alla fine arrivo in ritardo di una decina di minuti dal nostro tempo di partenza, così che mi spostano ad 1 ora e 06 minuti....ho tutto il tempo per fare il warm up (dove trovo il daino) che mi sembra più complesso delle lanterne che poi dovrò trovare in gara...meglio così. Già dal warm up si può apprezzare lo spettacolare scenario naturale che ci circonda, in gara sarà ancora più bello!. Pronti partenza e via, guardo la mappa vedo la svedese (non si poteva non notare!!!) e corro senza difficoltà sul punto numero 1. Il 2 non è difficile ma ci metto un attimo a lasciare il punto 1 e perdo un buon minutino. Bene il 3 ed il 4. Sul punto numero 5 non vedo subito il recinto e vago per un minutino alla sua ricerca ma una volta individuato trovare la lanterna è un gioco da ragazzi. Per il 6 si punta la bussola a nord e la lanterna è lì che ti aspetta. Altra sbavatura alla 7 dove non individuo subito l'albero corretto e perdo una trentina di secondi. La 8 mi fa perdere molto tempo. Seguo correttamente il bordo della profonda depressione e al posto di seguire la traettoria nel bosco cerco il terreno aperto per poi rientrare nel bosco dove finalmente incontro la lanterna (perso un altro minuto). La 9 la corro bene (anche se c'è chi la corre decisamente meglio...ma ricordati che il tuo nemico è il numero 10), mi butto giù dalla riva fino ad arrivare al lago lo aggiro inizio a salire per il sentiero e trovo la lanterna seminascosta a bordo lago. Per la 10 bisogna scalare e la lanterna è poi semplice da trovare. Bene fino alla 12. A questo punto mi rendo conto di essere sul punto di fare un tempone.....ed il tempone si traduce solo in un buon tempo. La seconda parte era quella che forse si addiceva di più alle mie caratteristiche, poca corsa e lettura carta. La stanchezza mi tira un brutto scherzo ed è tutto più complicato anche la lanterna più facile (questa sensazione così marcata mi era già successa due anni fa a Venezia). Faccio un grosso errore per andare alla 17 (all'uscita della 16 vado a destra al posto che andare a sinistra) e tanti piccoli nelle altre lanterne. Va bene così accontentiamoci...con lo speaker che ti nomina al finish. Oriciobin 1975