domenica 29 aprile 2012

Coppa Italia nel Bosco di Annibale

"Annibale Barca (Cartagine, 247 a.C. – Gebze, 182 a.C.) fu un condottiero e politico cartaginese, famoso per le sue vittorie durante la Seconda guerra punica. Marciando dalla Spagna, attraverso i Pirenei, la Provenza e le Alpi, scese in Italia, dove sconfisse le legioni romane in quattro battaglie principali – battaglia del Ticino (218 a.C.), battaglia della Trebbia (218 a.C.), battaglia del Lago Trasimeno (217 a.C.), battaglia di Canne (216 a.C.) – e in altri scontri minori. Dopo la battaglia di Canne i Romani rifiutarono lo scontro diretto e gradualmente riconquistarono i territori del sud Italia di cui avevano perso il controllo. La Seconda guerra punica terminò con l'attacco romano a Cartagine, che costrinse Annibale al ritorno in Africa nel 204 a.C. dove fu definitivamente sconfitto nella Battaglia di Zama, nel 202 a.C." Questo ori-post non poteva non iniziare con una piccola nota storica. La scorsa settimane tra i boschi della Val Trebbia si sono dati battaglia non cartaginesi contro romani bensì qualche centinaia di orientisti. I guerrieri moderni non utilizzano daghe e scudi bensì bussole e mappe. L'arrivo a Rovegno inizia il sabato sera, e dopo solamente due ore di viaggio da Torino, raggiungiamo il resto della comitiva oricuneese che ci ha gentilmente atteso fino a mezzanotte nella hall dell'albergo. Dopo quattro chiacchere e un po' di commenti sulla gara del sabato si decide di andare a recuperare un po' di forze in vista della II prova di Coppa Italia. E ne avremo bisogna di forze dato che si decide di partecipare in MA....non per velleità di classifica (figuriamoci) ma per avere un percorso più complicato per provare a fare un po' d'esperienza. Pronti partenza via, prendo la mia carta, corro verso la svedese, credo di sapere dove mi trovo poi il panico sulla lanterna 1. E' la peggior cosa che ti possa capitare andare in crisi sulla lanterna 1 in quanto in morale ti va in cantina. La prima lanterna, a mente fredda non era neanche troppo difficile anzi, ma quest'anno in bosco mi manca quel qualcosa per iniziare a fare una gara decente (ovviamente per i miei gusti). Insomma giro come uno stupido per una decina di minuti per poi trovarla li in tutto il suo splendore. La due e la tre vanno via lisce, la quattro è semplice ma il terreno inizia a salire ( e sarà il tema della prima metà gara) e la stanchezza mentale si fa sentire, stanchezza mentale che ben presto si trasformerà in stanchezza fisica. Gli errori non si placano e anche la 5 (che sempre a mente fredda non è una lanterna complicata) mi mette in difficoltà. Era chiaro che la lanterna si trovava tra due colline con un "autostrada" che doveva solo essere percorsa ma chissa perchè in gara la cerco sul versante sbagliato di una delle due colline (chissà cosa capita nella mia mente durante una gara). La 6 è semplice basta seguire il corso di un fiumiciattolo in salita ma le gambe non ci sono più ( e la testa è andata via da un pezzo) e molti concorrenti mi passano calpestando senza pietà il mio morale. Inizia poi il tratto più tecnico della gara ma incredibilmente non commetto gli errori macroscopici della prima parte di gara (unica nota positiva della trasferta in Val Trebbia). Bene anche la tratta lunga dalla 16 alla 17 (seconda nota positiva della giornata dato che non ho mai amato le tratte lunghe) un po' meno l'ultimissima lanterna ma oramai sento la voce dello speacker. Punzono finalmente la 100 e mi fiondo con le ulime energie rimaste all'arrivo. Sono stremato e mi inginocchio per riprendere fiato. Scarico la si card, non faccio errori e già questa è una buona notizia ultimamente. Gara brutta in un bel bosco su una buona carta. Tutti gli oricuneesi faticano parecchio al loro esordio in MA tanto che girando la classifica conquisteremmo totalmente il podio. Non importa si sta facendo esperienza. Torneremo in questi luoghi il prossimo anno con la 5 giorni della Liguria perchè domani più che mai "Carthago delenda est".

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